Marche
Le Marche, così come tutta l'Italia, ospitò numerosi campi sia di internamento civile che di concentramento. Essi avevano la funzione di limitare le libertà individuali a seguito di leggi razziali o per motivi politici.
La scelta del luogo da destinare a sede d'internamento era condizionata dal fatto che la zona non fosse stata dichiarata militarmente importante o non si trovasse nelle vicinanze di zone dichiarate tali. Proprio per questo motivo, inizialmente, gli internati furono inviati nelle regioni del Centro e del Meridione; a favore di tale scelta c'era per esempio l'impervietà dei luoghi, la scarsa concentrazione abitativa e la minore politicizzazione degli abitanti. Le Marche, regione particolarmente montagnosa e con disagevoli vie di comunicazione, insieme all'Abruzzo, ospitava sul proprio territorio quasi la metà dei campi, se ne contano infatti circa in centinaio. A Pollenza inoltre troviamo uno dei pochissimi campi esclusivamente femminile dal momento che la maggior parte era a prevalenza maschile.
La scelta del luogo da destinare a sede d'internamento era condizionata dal fatto che la zona non fosse stata dichiarata militarmente importante o non si trovasse nelle vicinanze di zone dichiarate tali. Proprio per questo motivo, inizialmente, gli internati furono inviati nelle regioni del Centro e del Meridione; a favore di tale scelta c'era per esempio l'impervietà dei luoghi, la scarsa concentrazione abitativa e la minore politicizzazione degli abitanti. Le Marche, regione particolarmente montagnosa e con disagevoli vie di comunicazione, insieme all'Abruzzo, ospitava sul proprio territorio quasi la metà dei campi, se ne contano infatti circa in centinaio. A Pollenza inoltre troviamo uno dei pochissimi campi esclusivamente femminile dal momento che la maggior parte era a prevalenza maschile.
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Fabriano
Petriolo
Pollenza
Sassoferrato
Sforzacosta
Treia
Urbisaglia
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Sassoferrato
Sforzacosta
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