Citta' Sant'Angelo
Tipo di campo: concentramento.
Nonostante fosse stato più volte comunicato al Ministero che era stato attivato ed era pronto a ricevere gli internati, il campo di Città S. Angelo rimase vuoto fino al febbraio 1941.
Nel giugno 1942, l’Ispettore Generale Medico, nella relazione per il Ministero dell’Interno, descriveva in questo modo il campo:
“Appena entrati appare una porta che dà in una camera buia senza finestre destinata per le punizioni. In un piano terreno sopraelevato sono i dormitori, ampi, con il pavimento a tavolato di legno. Uno dei dormitori trovasi al piano superiore. Finora nessun locale è stato destinato per l’eventuale isolamento o infermeria o ambulatorio, vi è il bagno ma senza scaldabagno che necessita. Tutti i locali avrebbero bisogno di un imbiancatura a calce delle pareti e inoltre sarebbe da raccomandare che le eventuali disinfezioni siano eseguite a cura del Centro provinciale di profilassi per la maggior competenza del personale. Gli internati prendono i loro pasti fuori dal campo. Le vaccinazioni non sono ancora state eseguite. L’assistenza medica è affidata all’unico medico condotto del luogo Dr. Guizzardi, il quale è molto indaffarato per cui spesso non è disponibile. Se ne proporrebbe la sostituzione con l’ufficiale sanitario Dr. Nasuti. Aggiungo che essendo per il passato entrati tre malati di scabbia, il Dr. Guizzardi non si curò nemmeno di denunciarli come di obbligo. Non sono state ancora praticate le vaccinazioni.”
Il campo di Città S. Angelo, anche se con pochi internati, rimase attivo fino ai primi giorni dell’aprile 1944, quando venne definitivamente chiuso.
Nonostante fosse stato più volte comunicato al Ministero che era stato attivato ed era pronto a ricevere gli internati, il campo di Città S. Angelo rimase vuoto fino al febbraio 1941.
Nel giugno 1942, l’Ispettore Generale Medico, nella relazione per il Ministero dell’Interno, descriveva in questo modo il campo:
“Appena entrati appare una porta che dà in una camera buia senza finestre destinata per le punizioni. In un piano terreno sopraelevato sono i dormitori, ampi, con il pavimento a tavolato di legno. Uno dei dormitori trovasi al piano superiore. Finora nessun locale è stato destinato per l’eventuale isolamento o infermeria o ambulatorio, vi è il bagno ma senza scaldabagno che necessita. Tutti i locali avrebbero bisogno di un imbiancatura a calce delle pareti e inoltre sarebbe da raccomandare che le eventuali disinfezioni siano eseguite a cura del Centro provinciale di profilassi per la maggior competenza del personale. Gli internati prendono i loro pasti fuori dal campo. Le vaccinazioni non sono ancora state eseguite. L’assistenza medica è affidata all’unico medico condotto del luogo Dr. Guizzardi, il quale è molto indaffarato per cui spesso non è disponibile. Se ne proporrebbe la sostituzione con l’ufficiale sanitario Dr. Nasuti. Aggiungo che essendo per il passato entrati tre malati di scabbia, il Dr. Guizzardi non si curò nemmeno di denunciarli come di obbligo. Non sono state ancora praticate le vaccinazioni.”
Il campo di Città S. Angelo, anche se con pochi internati, rimase attivo fino ai primi giorni dell’aprile 1944, quando venne definitivamente chiuso.