IL CAMPO DI AUSCHWITZ-BIRKENAU
Il lager di Auschwitz rappresenta il paradigma assoluto della brutalità e della violenza del regime nazista. La sua funzione principale è l’annientamento dei deportati. Auschwitz costituisce una particolarità all’interno del sistema concentrazionario nazista: è una via di mezzo tra Konzentrationslager e Vernichtungslager (KL e VL), tra i campi di concentramento come Dachau (KL) e i centri dello sterminio di massa come Treblinka (VL).
È possibile dividere la storia del lager in due fasi distinte:
· 1940-41 Auschwitz si sviluppa da un gruppo di ex caserme polacche, situate presso la città di Oswiecim. Nella fase iniziale, viene utilizzato come campo di quarantena e smistamento per detenuti. In breve tempo diviene però una struttura di detenzione permanente.
· 1942-45 a partire dal 1942 il campo viene ampliato: nasce Auschwitz II, Birkenau, nel quale vengono costruiti i forni crematori, e successivamente Auschwitz III, Monowitz, detto “la Buna” dal nome dell’impresa di lavorazione della gomma che sfrutta la manodopera dei prigionieri. Ad Auschwitz i deportati lavorano anche per la maggior impresa privata del Reich: la IG Farben, (della quale fa parte all’epoca l’attuale casa farmaceutica Bayer). Il lager arriva a comprendere in tutto 40 sottocampi.
· Nel 1942, dopo le decisioni prese a Wannsee a proposito della soluzione finale, ad Auschwitz vengono effettuate le prime gassazioni con lo Zyklon B.
L’alto ufficiale delle SS al comando del campo dal 1940 al 1943 è Rudolph Höss: condannato a morte dalla Corte Suprema di Varsavia nel 1947 per i crimini commessi in Polonia, egli verrà impiccato davanti alle camere a gas di Auschwitz. I suoi diari rimangono una delle testimonianze più importante, per quanto discusse, sul funzionamento del campo.
Il lager è controllato dalle SS, che lo gestiscono sotto gli ordini diretti del comandante. Ad alcuni prigionieri viene affidato il controllo degli altri. Sono i kapò, direttamente dipendenti dalle SS. Essi godono di un trattamento migliore degli altri, ma possono in qualunque momento essere uccisi o mandati in camere a gas. Preposto alle gassazioni è il Sonder-Kommando, ovvero un gruppo di prigionieri a cui viene anche affidato il compito di cremare i cadaveri nei forni. I membri del Sonderkommando vengono regolarmente sterminati e sostituiti, in quanto rappresentano i più diretti testimoni dello sterminio. Dal 1942 i nuovi arrivati sono immediatamente divisi in due gruppi: gli inabili al lavoro vengono portati nelle camere a gas, mentre gli altri sono mandati a lavorare nel campo. Verso la fine del 1944 le SS iniziano a eliminare tutta la documentazione più compromettente. Prima di tutto vengono smantellate le camere a gas, e poi, tra l’estate del 1944 e del gennaio del 1945, migliaia di detenuti sono trasferiti più a ovest attraverso lunghe marce a piedi, chiamate “marce della morte”, durante le quali moltissime persone muoiono di stenti.
È possibile dividere la storia del lager in due fasi distinte:
· 1940-41 Auschwitz si sviluppa da un gruppo di ex caserme polacche, situate presso la città di Oswiecim. Nella fase iniziale, viene utilizzato come campo di quarantena e smistamento per detenuti. In breve tempo diviene però una struttura di detenzione permanente.
· 1942-45 a partire dal 1942 il campo viene ampliato: nasce Auschwitz II, Birkenau, nel quale vengono costruiti i forni crematori, e successivamente Auschwitz III, Monowitz, detto “la Buna” dal nome dell’impresa di lavorazione della gomma che sfrutta la manodopera dei prigionieri. Ad Auschwitz i deportati lavorano anche per la maggior impresa privata del Reich: la IG Farben, (della quale fa parte all’epoca l’attuale casa farmaceutica Bayer). Il lager arriva a comprendere in tutto 40 sottocampi.
· Nel 1942, dopo le decisioni prese a Wannsee a proposito della soluzione finale, ad Auschwitz vengono effettuate le prime gassazioni con lo Zyklon B.
L’alto ufficiale delle SS al comando del campo dal 1940 al 1943 è Rudolph Höss: condannato a morte dalla Corte Suprema di Varsavia nel 1947 per i crimini commessi in Polonia, egli verrà impiccato davanti alle camere a gas di Auschwitz. I suoi diari rimangono una delle testimonianze più importante, per quanto discusse, sul funzionamento del campo.
Il lager è controllato dalle SS, che lo gestiscono sotto gli ordini diretti del comandante. Ad alcuni prigionieri viene affidato il controllo degli altri. Sono i kapò, direttamente dipendenti dalle SS. Essi godono di un trattamento migliore degli altri, ma possono in qualunque momento essere uccisi o mandati in camere a gas. Preposto alle gassazioni è il Sonder-Kommando, ovvero un gruppo di prigionieri a cui viene anche affidato il compito di cremare i cadaveri nei forni. I membri del Sonderkommando vengono regolarmente sterminati e sostituiti, in quanto rappresentano i più diretti testimoni dello sterminio. Dal 1942 i nuovi arrivati sono immediatamente divisi in due gruppi: gli inabili al lavoro vengono portati nelle camere a gas, mentre gli altri sono mandati a lavorare nel campo. Verso la fine del 1944 le SS iniziano a eliminare tutta la documentazione più compromettente. Prima di tutto vengono smantellate le camere a gas, e poi, tra l’estate del 1944 e del gennaio del 1945, migliaia di detenuti sono trasferiti più a ovest attraverso lunghe marce a piedi, chiamate “marce della morte”, durante le quali moltissime persone muoiono di stenti.